lunedì 31 maggio 2010

"Tutti gli usi della parola, a tutti"
mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico.
Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.
Gianni Rodari

venerdì 28 maggio 2010

contraddizioni

SMS ore 21.00 "Sei uno stronzo, non cercarmi più!"
SMS ore 09.00 "Sei uno stronzo, hai capito che non mi devi più cercare!?"
SMS ore 03.00 "Vaffanculo, non chiamarmi più, neppure per gli auguri di Natale"

E' divertente pensare che gli scrivo di non fare cose che in effetti già non fa.

martedì 25 maggio 2010

frustrazioni



pedofilia
corruzione
autoritarismo
censura
lobotomizzazione delle menti
non faccio sesso da tre settimane.

Sono pronta per la guerra civile

lunedì 24 maggio 2010

ore 23.57

E' stata rinnovata l'opzione Infinity sul mio numero di telefono.
Neppure il Signor Vodafone mi augura la buona notte.

mercoledì 19 maggio 2010

Mi ami???



l'affinità è elettiva

orfana di futuro

disturba i progetti

rapisce la quiete

svela i conti in sospeso

accarezzati in sogno

in un tempo spezzato

che gira rigira torna all'inizio

non vuole finire, mi ami?

sabato 15 maggio 2010

Merano da bere

Un pomeriggio guardi, di proposito, una puntata di Sex&the City.
Vernissage sulla Quinta.
Lui è affascinante e gentile. La aggancia con lo Champagne, mentre è assorta nella contemplazione di un dipinto astrattista.

Poi un'amica ti chiede di accompagnarla all'inaugurazione di una mostra in Sala Civica.
Metti il vestitino viola e gli stivali col tacco; perdi anche del tempo a trovare la pashmina che faccia pendant.
All'arrivo scopri che l'età media è di 60 anni, perchè un dodicenne ha contribuito ad abbassarla notevolmente.
La vecchia amica della nonna ti si avvicina: ti offre un punch analcoolico in cambio di un pettegolezzo sulla famiglia del terzo piano.
Ha l'alito puzzolente. O forse è la mortadella del buffet.
Ti aggiri tra le tele e, sgranocchiando la crostata della pittrice di natura-morta-con-vaso-rosso-nr17, pensi a una sola cosa:
tornare al cinema d'autore, oppure cambiare città.

venerdì 14 maggio 2010

libero pensiero

"L'autocensura è un po' come il coitus interruptus" Anonimo

giovedì 13 maggio 2010

su facebook avevo promesso che...

non avrei tediato i miei amci per fare campagna elettorale e avrei continuato a scrivere le solite stronzate.
E invece...
"ci siamo, il 16 sta per arrivare e vi dirò una cosa.
Di essere eletta non mi interessa poi granchè. Non so neppure cosa farò a settembre, visto che il mio fantastico contratto a progetto scade alla fine dell'estate.
Credo di aver sbagliato a candidarmi, ma mi interessava portare l'apporto all'unico partito nuovo di Merano.
Non ho partecipato gran che neppure alla campagna elettorale.
Ho fatto volantinaggio, ho distribuito i programmi e aiutato a raccogliere delle firme. Punto.
Ma sono timida e anche un po' sfiduciata nei confronti delle capacità intellettive delle persone, sulle quali si basano le attuali campagne elettorali.
Ho conosciuto gente che si prometteva di votare Berlusconi se avesse portato Ronaldino all'Inter, per intenderci.
Non sono nemmeno sicura che Italia dei Valori abbia fatto bene a sostenere il candidato del PD, viste le figuracce a livello nazionale e visto che Italia dei Valori si distingue proprio per il fatto di avere un carattere, una sostanza, e non un'immagine da salvaguardare buttando in un acronimo “l'essere tra la gente” e lo “snobismo intellettuale” e “il buonismo di sinistra”.
Ma tant'è.
Fatto sta che questa campagna, come tutte le ultime, è stata la solita operazione commerciale.
Italia dei Valori si è distinta, a parer mio, per non aver utilizzato tutto il budget a disposzione ed aver risparmiato sulla stampa di volantini, santini, ecc..
La sottoscritta, per motivi economici, non ha potuto permettersi inserzioni sui quotidiani locali.
Non ha neppure spammato le mail degli amici su facebook (e perdonate se è poco!) riducendosi a dare una mano e a sostenere, al bar, che le persone dovrebbero votare con coscienza e cognizione e non in base a conoscenza ed interesse.
Dal punto di vista dei messaggi politici da trasmettere, tutte le liste hanno sbrodolato i soliti slogan e portato i propri "testimonial" in zona. La lista civica, espressione della mentalità clientelare che rende l'Italia unita da Bolzano a Catania, si è prodigata nell'organizzare feste per i gggiovani ed offrire grigliate e da bere a tutti.
La Lega è salita in groppa al solito cavallo di battaglia “Via gli immigrati che ci tolgono case lavoro e sicurezza”.
Del PDL non voglio neppure parlare perchè non fa politica ma è la solita holding (e solo per chiarire: Berlusconi non è affatto un grande imprenditore, perché se lo fosse, non sarebbe “disceso” in campo con cinquecento miliardi di debiti) comunicativa anche a livello locale.
Eppure tutti i programmi sono abbastanza interessanti. Tutti i programmi sono POP, nel senso di popolari e anche populisti.
Ai giovani non serve il divertimento gratuito: ai giovani serve più cultura per imparare che non ci si diverte solo facendosi di 5 gin tonic il venerdì sera. Se il cinema non c'è, forse, è perché non è “economicamente vataggioso”. Le attività culturali, in città, sono già moltissime, il problema è che sopratutto i giovani di lingua italiana non sono molto avvezzi a questo tipo di intrattenimento.
A chi è in lista d'attesa da anni per una casa popolare non serve che gli immigrati vadano via ma servono nuove case o, meglio ancora visto che denaro pubblico ce n'è sempre meno , una politica di ristrutturazione degli alloggi sfitti.
A chi non ha lavoro perchè ha 50 anni e nessuno assume un ex muratore dalla bassa scolarità coi tendini rotti, servono progetti di reinserimento lavorativo e non mandare via gli immigrati che lavorano di più e a costo inferiore. E visto che il lavoro, ormai, si trova online, sarebbe auspicabile da parte dell'amministrazione, anche un servizio che assista chi non sa usare i mezzi informatici che ormai sono i mezzi più aggiornati nella ricerca e offerta di lavoro.
A chi va a lavorare in macchina non servono più strade ma l'idea, in testa, che si potrebbero utilizzare anche i mezzi pubblici ( e proprio le linee, anche notturne, dovrebbero essere implementate) perché io preferisco arrivare in ufficio dieci minuti più tardi piuttosto che arrivare a 50 anni con l'ennesimo tumore.
E per inciso Di Pietro non è candidato a Merano. E pensate un po', il federalismo non ci fa neppure tanto schifo.
Per fare politica non ci si deve accaparrare delle poltrone ma lo si deve fare esclusivamente nell'interesse della comunità.
Ebbene Italia dei Valori, fatemelo dire, è un partito che sembra vecchio perchè, suo malgardo, utilizza ancora le tecniche di “vecchia politica”. Ma c'è qualcosa, in Italia dei Valori Merano che ho scoperto durante la campagna elettorale. E sono le persone, che discutono e si riuniscono e propongono progetti. E sono competenti!
Sergio, che discutendo mi ha detto “grazie per avermi fatto riflettere su questo punto”, per esempio. Sergio che ancora mi ha detto “e basta con questo buonismo di sinistra!”. Uno che non ha preconcetti, uno che si sbatte e ascolta e, oltre ad ascoltare, prende in considerazioen DAVVERO quello che dici!
Giuseppe, che assieme a Robert ci crede davvero: si sbattono tutti i giorni organizzando gli incontri, traducento i testi, spiegando i regolamenti, distribuendo brochure e volantini.
Pasquale, che per primo ci ha creduto e che ha voluto coinvolgere così tanti giovani.
Annarita, sempre tanto polemica su tutto. Ma la polemica e la discussione non sono la via migliore per creare sinergie e far nascere idee?
Italia dei Valori è un partito che avrebbe dovuto correre da solo perchè ha le palle e i programmi per farlo. Sia a livello nazionale che a livello locale.
La legalità e la trasparenza sono importanti per una cittadinanza che sia davvero interessata a capire dove vanno a finire i propri soldi. Che sia una casa per Scajola o l'appalto a una ditta locale che ristruttura il palazzo del ghiaccio e che manda i propri operai a dormire in un albergo a 10 km dal cantiere (perchè l'albergo..chissà di chi è). La trasparenza e la chiarezza di programmi programmazione e gestione sono mezzi per permettere al cittadino di essere controllore delle persone che “assume” (consiglieri, sindaci, parlamentari). Il problema è: ma ai cittadini interessa davvero?Spero di sì. Se non altro per incazzarsi se alla fine del mese non posso comprarmi un libro, l'ennesimo capo firmato, fare un viaggio.
Poi voi, fate pure come volete. Basta che poi la smettiate di lamentarvi!
Cari saluti e in bocca al lupo a tutti."

lunedì 10 maggio 2010

venerdì 7 maggio 2010

chimica


Eravamo solo odori
pelle
istanti

giovedì 6 maggio 2010

modellizzazione catartica III

...segue
Ciò che rende tanto affascinante un esemplare adulto di SI, è spesso quell'alone di mistero che avvolge i suoi interminabili silenzi. Sopratutto dopo un “Perchè?” , domanda tanto cara agli esemplari di sesso femminile della nostra specie.

Una domanda del cazzo, riflettendoci, poiché ogni uomo è mosso esclusivamente da istinti animali e tende, anzitutto a soddisfare i bisogni primari: cibo, partita, sesso.

La maturità del maschio adulto si desume dal fatto che è riuscito, dopo diversi tentativi, a far conciliare la soddisfazione immediata del bisogno a obiettivi di medio-lungo termine.

Un esempio banale.

Obiettivo lungo termine: relazione più o meno stabile con una donna che si senta costantemente corteggiata dal suo uomo e che perciò non gli rompa le palle.

Obiettivo medio termine: cena romantica al ristorante thailandese per farla sentire desiderata e accontentare le sue manie esotiche.

Il maschio adulto che, nel tardo pomeriggio del giorno stabilito per la cena, ha un attacco di fame, provvederà a spezzare il languore con uno snack leggero.

In questo modo, il maschio adulto, soddisfa il suo bisogno primario e, nel contempo, lo concilia con gli obiettivi a medio-lungo termine di cui sopra.


Lo SI, invece, tenderà a riempirsi come un'otre, per poi suggerire, ruttando, di posticipare la cena ad un altro giorno.

Perchè? Perchè è uno stronzo si risponderà la povera bidonata singhiozzando.

Perchè è un coglione, le risponderà l'amica al telefono.

E ha pure il coraggio di lamentarsi se lei ha qualche cosa da dire!!


La verità è che lo SI è anche irrimediabilmente insicuro proprio perchè si rende conto del fatto che gli manchi un concetto di futuro che va al di la dei successivi cinque minuti e diciannove secondi.

Lo dimostra il fatto che subito dopo aver soddisfatto un bisogno primario, il maschio di SI, si rende conto di aver fatto un'immane stronzata, e se ne vergogna.

Tenteremo di semplificare il meccanismo con l'esempio del cucciolo di cane.

Quando il cagnolino fa la pipì in cucina, solitamente torna dal padrone (ancora ignaro) e scodinzola spavaldo. Quando però il suddetto, insospettito, si alza dal divano per andare in cucina, ecco che il cagnolino sgattaiola sotto la panca per non farsi acchiappare. In questi casi, anche le orecchie dei dobermann vengono tirate in basso dalla forza di gravità del senso di colpa.

L'esempio è facilmente applicabile anche al maschio adulto di SI.

Per una donna attenta sarà facile notare come, ad un tratto, il soggetto, si interessi inspiegabilmente alla compagna. Un dono, una telefonata inaspettata, una parola dolce.

Lo SI è assolutamente incapace, dopo aver commesso l'ennesima cazzata, di rimanere disinteressato ed egoista come al solito.

L'esempio del cagnolino, purtroppo, si ferma qui. Perchè se il cucciolo sa di aver sbagliato e tace, lo SI utilizza una subdola arma psicologica che tende a minare la (già scarsa autostima) di lei: si incazza, lo sfacciato!

Una tattica di sabotaggio morale a lungo collaudata con mammina, che esplode con veemenza tra le mani di una donna ormai in preda alla sindrome dell'”io ti salverò, dottore mi aiuti!”.


Le domande che gli vengono poste sono vane e sprecate.

Non sa nulla, non vuole sapere nulla, non dichiara nulla.

E se lo dichiara è certamente una balla facilmente smascherabile.

Altra caratteristica dello Stronzo Immaturo, infatti, è proprio il fatto che riempirà l'amata di bugie.

Incapace di riconoscerla come “essere umano” mentirà a lei e agli amici per mantenere quella parvenza di maturità che il testosterone gli conferisce in apparenza.


La donna che si innamora dello SI tenderà a cercare dietro ai silenzi o alle scuse campate per aria, un sentimento, un motivo che spinge lo SI ad avere comportamenti tanto assurdi, un abbozzo di umanità. Un perché.

Ribadiamo: un perché non c'è, è la dura legge della natura, purtroppo.


Nella testa di uno SI non c'è altro che la costante necessità di soddisfare i propri bisogni.

E anche voi, donne, che leggete questo trattato indispensabile alla vostra salvezza psicologica, dovete rendervene conto: per il vostro SI siete come un panino al formaggio.

E i panini al formaggio non hanno mai avuto relazioni stabili con nessuno.

modellizzazione catartica II

...Segue

Crescendo (dal punto di vista anagrafico), può accadere che quella vacca di madre natura, fornisca lo Stronzo Immaturo di un eccesso di testosterone che, agli occhi di osservatori poco attenti, può essere confuso con una certa “esperienza” di vita.

E' noto, infatti, che lo SI sia dotato di quel “certo non so che”. Tutte le amiche della malcapitata con riescono proprio a vederlo, ma lei trova sia affascinante.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di una combinazione esplosiva di elementi che stuzzicano contemporaneamente l'istinto materno e quello, più basso, dell'animale da letto che è la femmina. Una faccia da pirla (per l'appunto) ed un culo da paura; ragionamenti di un'ottusità da tredicenne ed un vero talento nel cunnilingus.

Non è raro infatti, che all'inizio della frequentazione la preda, ancora capace di intendere e volere, si chieda a ragion veduta: “ma ci fa o ci è?”. Ebbene, entrambe le cose.

Lo SI è tale, proprio perché lo sviluppo fisico ha “doppiato” di qualche giro quello cerebrale.

Mentre il corpo è diventato quello, più o meno ben definito, di un esemplare di maschio adulto, il cervello è rimasto quello di un bambino che prenderesti a ceffoni dalla mattina alla sera.

Il famoso essere mitologico con il corpo da uomo e la testa di cazzo, per intenderci.

Le cause sono molteplici, ma una su tutte pare rilevante. Nonostante lo SI rivendichi radicali scelte di vita indipendente anche in età adulta (si fa le canne e torna tardi la sera senza avvisare), non riesce a trovare una buona scusa per levare le tende da casa. I genitori speravano di liberarsene almeno durate il periodo universitario, ma se lo sono ritrovato a bazzicare casa dopo appena un anno a Bologna.

Ma andiamo ad analizzare, nel dettaglio, alcuni meccanismi che scandiscono le relazioni (o presunte tali) sentimentali di un esemplare di SI. E' proprio quando il rapporto diventa qualche cosa in più di un semplice “oddio, che scopata!” (non dimentichiamo poi, che lo SI è anche discretamente colto e pieno di interessi) , che la situazione diventa allarmante, ma al contempo estremamente interessante.

Le vittime preferite dallo SI sono tutto ciò che lui, pur millantando ferocemete, non possiede e da cui è spasmodicamente attratto: indipendenza economica, interessi, impegni, una casa. Sì perchè lo SI è immaturo ma furbo come una faina: la casa della vittima prescelta (se innamorata e intortata a dovere) può fungere da comodissima base operativa per le sue scorribande notturne e diurne.

E quando, in un eccesso di fiducia, la malcapitata decide di fornire lo S.I. di chiavi di casa sua, scenari raccapriccianti possono pararsi di fronte ai sui occhi. Se al ritorno dal lavoro (lui, dopo gli studi, ha preso giusto quei sei mesi sabbatici per dedicarsi ai bagordi serali) lei spera di trovare la cena pronta in tavola, ecco che lo SI la sorprenderà: perchè la cena è sì in tavola, ma appena divorata da lui ei suoi amici in preda alla fame chimica.

Quando, il giorno dopo, lei tenta di spiegare che le chiavi di casa volevano solo essere un modo carino per dire “dormi qui, basta che quando esci chiudi la porta a chiave” e che le norme di rispetto civile vorrebbero che si avvisasse il padrone di casa quando ci sono “ospiti”, il soggetto appare infastidito.

Nella testa dello SI esplode un unico pensiero, un'unica parola, una definizione agghiacciante che accompagnerà la relazione per tutto il tempo della sua durata: rompicoglioni.

Che si tratti di un “cosa c'è in giro stasera?” al “ma porca puttana il riscaldamento lo pago io vedi di spegnerlo se sei da solo a casa mia!”: rompicoglioni rompicoglioni rompicoglioni.Per lo S.I. non ci sono cazzi, ma solo coglioni: i suoi. Rotti da qualsiasi cosa, situazione, oggetto, parola che rischiano di farlo inciampare durante il suo cammino.

La direzione del cammino, naturalmente, non è data a sapere.

D'altra parte è indispensabile prendere atto del fatto che lo SI, proprio come una creatura, ha un unico pensiero: soddisfare i propri bisogni primari.

Non vede, non sente, non chiede. Lo SI si appropria delle cose e delle persone. Non è contemplato nelle sue facoltà mentali il meccanismo di interazione che si instaura tra individui adulti. Il significato dei termini rispetto e sincerità gli è oscuro.

Lo SI è allergico al dialogo. Se volete minacciarlo ditegli “Adesso parliamo”.

Un brivido gli correrà lungo la schiena, bianco come un cencio o rosso per l'affronto (tu, vuoi sapere qualche cosa da me?!?!) scapperà in preda al panico.

Ecco perché non si può parlare di relazione tra una donna ed uno SI: la relazione, in effetti, è di fatto esclusiva congettura mentale della fantasiosa malcapitata. Ma lei, naturalmente, sarà sempre l'ultima a rendersene conto.


TO BE CONTINUED...

mercoledì 5 maggio 2010

Saggezza popolare

Scajola si è dimesso.
Ok, ma mi spiegate perchè piove ancora?

martedì 4 maggio 2010

modellizzazione catartica I

Caro ex, sì proprio tu, che dopo due anni sono riuscita a mandare a quel paese.
Proprio tu che scrivevi dell'amore mai sopito per la ex, della trombamica con cui ti trastullavi allegramente mentre sguazzavo tra le onde cilentine struggendomi per la tua assenza.
Proprio tu che dicesti “mollami, così scrivo qualche cosa anche per te”.
E invece niente: nemmeno una battuta, una letterina d'amore, un sms, un post-it.
Nemmeno una cacatissima citazione dai baci perugina.
Mentre io, recidiva paladina delle cause perse, cercavo la tua redenzione attraverso l'amore e il dialogo. E allora, qualche riga, te la dedico io.


Mi sono innamorata di uno stronzo. Ma non uno stronzo qualunque: uno stronzo immaturo.
Lo stronzo” è una locuzione utilizzata da tutte coloro che non hanno avuto il coraggio di sfanculare il proprio ex al momento più opportuno: prima di iniziare quella relazione.
Esiste almeno un “Lo stronzo” nella storia sentimentale di ogni fanciulla. Ma è bene individuare anche una delle tante sottocategorie di genere: Lo stronzo immaturo, appunto (di seguito SI.)

Lo SI è una particolare categoria di individui di sesso maschile la cui età anagrafica è assolutamente irrilevante.
Sono stati catalogati, infatti, casi di SI di età variabile dai 18 ai 78 anni.
Ma chi è lo SI? Dove nasce, come cresce e come possiamo riconoscerlo, onde evitare strazianti e infinite telefonate notturne alle amiche?

Quello che oggi è un mostro capace di indicibili brutture quale lo SI è stato un bambino, anche dal punto di vista anagrafico.
E lì ci è rimasto, nonostante lo scatenarsi di una calvizie che lui ha ribattezzato eufemisticamente “leggera stempiatura” e che tenta di cammuffare con radicali tagli raso pelle.
È importante partire proprio da qui: elencare, dai pochi dati in nostro possesso, alcuni fattori determinanti lo sviluppo (se così si può definire) di uno SI.
Individuandoli, sarà più semplice riconoscere e combattere l'innato istinto materno femminile (e le sue innumerevoli varianti: quale la sindrome della crocerossina o la patologia della donna che ama troppo) che, inspiegabilmente, fanno sì che tante donne, ogni anno, restino vittima del famigerato SI.

Molto spesso figlio unico o unico maschietto della famiglia (Italia patria di mammoni e maschilisti, quale terra più fertile?), lo SI nasce in una famiglia benestante della piccola borghesia di provincia.
Genitori che per dare un tetto ed un futuro allo screanzato si sono fatti un mazzo tanto e che ora possono soddisfare qualsiasi bisogno materiale del pargolo, sia esso reale, imposto o supposto.

Se poi la mamma del suddetto risulta appartenere alla categoria chioccia, allora è probabile gli venga fornito anche ciò che non chiede, perchè la mamma chioccia, è noto, sa sempre cosa è meglio per il proprio cucciolo.
L'indole del fanciullo, naturalmente, è rilevante: insofferente alle regole, piuttosto sveglio e intelligente; gli vanno strette le giostrine di provincia: lui ambisce a giocare in parco Sempione!

L'educazione della creatura è stata, più che realizzata, un estenuante ed eterno tentativo di indirizzare il pargolo verso comportamenti civili.
Lungi da mamma chioccia il metodo autoritario del ceffone: lei ha sempre preferito il dialogo. Spiegare all'insofferente fanciullo che certe cose non si fanno.
E così il cucciolo mette il muso, si arrabbia ed ottiene immancabilmente ciò che vuole.
Il seme dello SI inizia a germogliare.
Cresce in un nido pulito, ordinato e riassettato, naturalmente sempre da mammà.

Della sua adolescenza si hanno poche notizie. Lo SI non ama parlarne.
Perchè?
I pochi indizi a disposizione sono le immagini d'archivio che mammina tiene in bella vista sul comodino all'ingresso: prima comunione, terza media, anni del liceo. Davvero raccapriccianti.

Il nerd paffuto e occhialuto che la donna innamorata vede in quelle foto, è davvero lo stesso uomo brillante e arguto che questa notte la prendeva con mascolina e insaziabile veemenza?
Sì, in effetti la faccia da pirla è la stessa.

TO BE CONTINUED...