giovedì 6 maggio 2010

modellizzazione catartica II

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Crescendo (dal punto di vista anagrafico), può accadere che quella vacca di madre natura, fornisca lo Stronzo Immaturo di un eccesso di testosterone che, agli occhi di osservatori poco attenti, può essere confuso con una certa “esperienza” di vita.

E' noto, infatti, che lo SI sia dotato di quel “certo non so che”. Tutte le amiche della malcapitata con riescono proprio a vederlo, ma lei trova sia affascinante.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di una combinazione esplosiva di elementi che stuzzicano contemporaneamente l'istinto materno e quello, più basso, dell'animale da letto che è la femmina. Una faccia da pirla (per l'appunto) ed un culo da paura; ragionamenti di un'ottusità da tredicenne ed un vero talento nel cunnilingus.

Non è raro infatti, che all'inizio della frequentazione la preda, ancora capace di intendere e volere, si chieda a ragion veduta: “ma ci fa o ci è?”. Ebbene, entrambe le cose.

Lo SI è tale, proprio perché lo sviluppo fisico ha “doppiato” di qualche giro quello cerebrale.

Mentre il corpo è diventato quello, più o meno ben definito, di un esemplare di maschio adulto, il cervello è rimasto quello di un bambino che prenderesti a ceffoni dalla mattina alla sera.

Il famoso essere mitologico con il corpo da uomo e la testa di cazzo, per intenderci.

Le cause sono molteplici, ma una su tutte pare rilevante. Nonostante lo SI rivendichi radicali scelte di vita indipendente anche in età adulta (si fa le canne e torna tardi la sera senza avvisare), non riesce a trovare una buona scusa per levare le tende da casa. I genitori speravano di liberarsene almeno durate il periodo universitario, ma se lo sono ritrovato a bazzicare casa dopo appena un anno a Bologna.

Ma andiamo ad analizzare, nel dettaglio, alcuni meccanismi che scandiscono le relazioni (o presunte tali) sentimentali di un esemplare di SI. E' proprio quando il rapporto diventa qualche cosa in più di un semplice “oddio, che scopata!” (non dimentichiamo poi, che lo SI è anche discretamente colto e pieno di interessi) , che la situazione diventa allarmante, ma al contempo estremamente interessante.

Le vittime preferite dallo SI sono tutto ciò che lui, pur millantando ferocemete, non possiede e da cui è spasmodicamente attratto: indipendenza economica, interessi, impegni, una casa. Sì perchè lo SI è immaturo ma furbo come una faina: la casa della vittima prescelta (se innamorata e intortata a dovere) può fungere da comodissima base operativa per le sue scorribande notturne e diurne.

E quando, in un eccesso di fiducia, la malcapitata decide di fornire lo S.I. di chiavi di casa sua, scenari raccapriccianti possono pararsi di fronte ai sui occhi. Se al ritorno dal lavoro (lui, dopo gli studi, ha preso giusto quei sei mesi sabbatici per dedicarsi ai bagordi serali) lei spera di trovare la cena pronta in tavola, ecco che lo SI la sorprenderà: perchè la cena è sì in tavola, ma appena divorata da lui ei suoi amici in preda alla fame chimica.

Quando, il giorno dopo, lei tenta di spiegare che le chiavi di casa volevano solo essere un modo carino per dire “dormi qui, basta che quando esci chiudi la porta a chiave” e che le norme di rispetto civile vorrebbero che si avvisasse il padrone di casa quando ci sono “ospiti”, il soggetto appare infastidito.

Nella testa dello SI esplode un unico pensiero, un'unica parola, una definizione agghiacciante che accompagnerà la relazione per tutto il tempo della sua durata: rompicoglioni.

Che si tratti di un “cosa c'è in giro stasera?” al “ma porca puttana il riscaldamento lo pago io vedi di spegnerlo se sei da solo a casa mia!”: rompicoglioni rompicoglioni rompicoglioni.Per lo S.I. non ci sono cazzi, ma solo coglioni: i suoi. Rotti da qualsiasi cosa, situazione, oggetto, parola che rischiano di farlo inciampare durante il suo cammino.

La direzione del cammino, naturalmente, non è data a sapere.

D'altra parte è indispensabile prendere atto del fatto che lo SI, proprio come una creatura, ha un unico pensiero: soddisfare i propri bisogni primari.

Non vede, non sente, non chiede. Lo SI si appropria delle cose e delle persone. Non è contemplato nelle sue facoltà mentali il meccanismo di interazione che si instaura tra individui adulti. Il significato dei termini rispetto e sincerità gli è oscuro.

Lo SI è allergico al dialogo. Se volete minacciarlo ditegli “Adesso parliamo”.

Un brivido gli correrà lungo la schiena, bianco come un cencio o rosso per l'affronto (tu, vuoi sapere qualche cosa da me?!?!) scapperà in preda al panico.

Ecco perché non si può parlare di relazione tra una donna ed uno SI: la relazione, in effetti, è di fatto esclusiva congettura mentale della fantasiosa malcapitata. Ma lei, naturalmente, sarà sempre l'ultima a rendersene conto.


TO BE CONTINUED...

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